LINGUA SICILIANA:
VERSO IL RICONOSCIMENTO
Il dibattito sul riconoscimento della lingua siciliana: interviene l'AUCLIS
4 giugno 2025
Stasera un webinar sull'argomento
Negli ultimi mesi, il dibattito sul riconoscimento ufficiale della lingua siciliana ha assunto una nuova intensità, con il deposito di un disegno di legge-voto all'Assemblea Regionale Siciliana che mira a estendere alla lingua siciliana i benefici della legge italiana n° 482/1999 di cui già godono altre lingue regionali come il sardo e il friulano.
L'AUCLIS (Associazioni Unite per la Cultura e la Lingua Siciliana), in una sua nota, esprime parere favorevole sul contenuto del disegno di legge, riconoscendo la sua importanza per la tutela e la valorizzazione della lingua siciliana. La proposta contenuta nel ddl, è coerente con i principi della Carta Europea delle Lingue Regionali o Minoritarie (CELRM) del Consiglio d'Europa. Tuttavia ha incontrato una forte opposizione da parte del mondo accademico siciliano, che ha sollevato dubbi sulla sua attuabilità e sulle implicazioni linguistiche e sociali. Pieno sostegno è giunto, invece, con un'argomentata lettera aperta da parte del prof. Alfonso Campisi, titolare della prima cattedra al mondo di Lingua e Cultura Siciliana presso l'Università La Manouba di Tunisi.
La CELMR e il Siciliano: un'interpretazione errata?
Uno dei punti sollevati dagli accademici riguarda proprio la CELMR, che, secondo loro, escluderebbe i 'dialetti'. AUCLIS sostiene che "la CELMR esclude i dialetti della lingua ufficiale, come ben scritto all'articolo 1. Non essendo il siciliano un dialetto dell'italiano, si solleva una questione fondamentale: gli accademici considerano, forse, il siciliano un dialetto dell'italiano? Se così fosse, si tratterebbe di una posizione non scientifica, poiché il siciliano possiede una sua autonomia linguistica e storica, distinta dall'italiano, come universalmente riconosciuto".
La koinè letteraria siciliana: una realtà che non può essere ignorata
Un altro punto critico, evidenziato dalla nota dell'AUCLIS, riguarda la presunta impossibilità di stabilire una varietà comune per l'insegnamento del siciliano. Gli oppositori della proposta di legge sostengono che esistano solo dialetti del siciliano e che non sia possibile definire un modello linguistico unico per i testi scolastici. AUCLIS confuta questa affermazione, sottolineando che esiste già una koinè letteraria siciliana, utilizzata da scrittori e poeti, indipendentemente dalla loro zona di origine. Pertanto, chiedersi in quale varietà dovrebbero essere scritti i libri di testo è un falso problema: la lingua scritta siciliana ha già una forma consolidata.
Il bilinguismo e i benefici per l'apprendimento
Inoltre, AUCLIS contesta l'idea che l'insegnamento di una materia in lingua siciliana possa rappresentare un ostacolo per i bambini. "Al contrario - si legge nella nota dell'AUCLIS - numerosi studi dimostrano che il bilinguismo migliora le capacità cognitive e i risultati scolastici. Secondo ricerche accademiche, l'apprendimento di più lingue favorisce lo sviluppo della flessibilità mentale e del pensiero critico. Esperienze in altre regioni europee, come il Galles e la Catalogna, hanno mostrato che l'insegnamento bilingue giova al rafforzamento dell'identità culturale senza compromettere le competenze linguistiche generali".
Nessun colore politico: la lingua siciliana è di tutti
Un punto fondamentale che, secondo l'AUCLIS, non può essere trascurato è che la questione della lingua siciliana non deve essere colorata politicamente. "Questo tema non può essere monopolizzato - afferma AUCLIS - da movimenti indipendentisti o autonomisti, o da associazioni in cerca di visibilità. La lingua siciliana appartiene a tutti i siciliani, e il percorso per il suo riconoscimento andrà fatto tutti insieme".
Mercoledì 4 giugno 2025, ore 21:15 (puntuali)
Webinar organizzato dall'AUCLIS, per approfondire con gli esperti le tematiche d'attualità relative alla lingua siciliana - e, in generale, alle lingue regionali o minoritarie - con particolare riferimento alla sua tutela, promozione e ufficializzazione. Registrazione e partecipazione gratuita. E' possibile registrarsi anche adesso a questo link:
https://streamyard.com/watch/a5RxM4H3qmSt
DIECI CONSIGLI DELL'AUCLIS PER LA TRASMISSIONE INTERGENERAZIONALE DEL SICILIANO,
DIRAMATI IN OCCASIONE DELL'ODIERNA GIORNATA MONDIALE DEI GENITORI
L`AUCLIS, Associazioni Unite per la Cultura e la Lingua Siciliana, ha diffuso con una nota un decalogo di suggerimenti e proposte per i genitori siciliani specificando che “il ruolo importantissimo dei genitori siciliani dovrebbe fondarsi su 3 parole chiave:
- Consapevolezza. Avere consapevolezza che il siciliano è una bellissima lingua riconosciuta da enti internazionali e con una lunga tradizione storica e letteraria. I pregiudizi contro di essa – che esistono a tutti i livelli e sono diffusi nella stessa Sicilia – appaiono spesso ingiustificati e motivati da scarsa conoscenza o da preconcetti ideologici.
- Dono. Crescere la prole nel bilinguismo (italiano-siciliano) e tramandare la lingua degli avi ai propri bambini è un dono che contribuirà al loro sviluppo cognitivo, al loro amore per se stessi e la comunità e alla comprensione della propria identità.
- Impegno. Se anche le istituzioni pubbliche sembrano spesso vedere con indolenza le richieste di valorizzazione della lingua siciliana, quello che conta, alla fine, è il nostro impegno come cittadini, parlanti, genitori… volere è potere!”
In questa ottica, l’AUCLIS rende noti 10 consigli pratici per favorire la trasmissione intergenerazionale della cultura e della lingua siciliana:
1. Coinvolgere i bambini fin da piccoli: usare gli alfabetieri, leggere fiabe o filastrocche in siciliano, parlare in siciliano durante le attività quotidiane, come i pasti, i giochi o le passeggiate, aiuta i bambini ad ascoltare e acquisire naturalità nel suo uso.
2. Parlare il siciliano con i nonni: promuovere l’uso del siciliano tra le generazioni anziane e i giovani crea un ponte tra passato e presente.
3. Organizzare incontri familiari e comunitari: riunioni di famiglia o eventi culturali dove si parli esclusivamente in siciliano favoriscono l’uso spontaneo e naturale del dialetto tra le generazioni.
4. Mostrare consapevolezza e rispetto per la lingua siciliana: un atteggiamento positivo e di valorizzazione stimola i giovani a considerare il siciliano come un patrimonio prezioso.
5. Incoraggiare l’uso del siciliano nelle attività quotidiane: consigliare ai membri della famiglia di usare il siciliano durante le attività di routine, come fare la spesa, cucinare o svolgere lavori domestici.
6. Raccontare storie e tradizioni locali: condividere racconti, leggende o aneddoti in siciliano permette di trasmettere non solo la lingua, ma anche la cultura e i valori della comunità siciliana. Del pari si possono registrare interviste, storie o canzoni in siciliano, fare ricerche sulle tradizioni locali, creando un archivio che possa essere tramandato nel tempo.
7. Utilizzare libri, musica, video: leggere libri, guardare video in siciliano, ascoltare musica, assistere a spettacoli teatrali aiuta a mantenere vivo il patrimonio linguistico.
8. Usare (e magari creare) materiali didattici e risorse online: favorire l’apprendimento e l’interesse dei più giovani utilizzando grammatiche, dizionari e materiali vari disponibili su siti web sul siciliano o app specifiche e seguire canali di video dedicati alla lingua siciliana.
9. Partecipare a iniziative culturali e corsi di siciliano: esistono in Sicilia tantissime associazioni attive in iniziative per la lingua e la cultura siciliana. Periodicamente vengono organizzati seminari, corsi di lingua siciliana, laboratori di scrittura o di teatro, dibattiti, ecc.
10. Proporre attività nelle scuole: i genitori potrebbero proporre alle classi dei propri figli di svolgere delle attività connesse alla lingua e alla cultura siciliana il 15 maggio di ogni anno (anniversario dello Statuto) e in occasioni come la Giornata europea delle lingue (26 settembre) e la Giornata internazionale della lingua madre (21 febbraio).
Per approfondire la disponibilità di materiali cartacei e risorse online utili, l’AUCLIS informa che, tra le associazioni aderenti, l’Accademia della Lingua Siciliana condividerà nei prossimi giorni una serie di post dedicati sui propri canali social.
Il 31 marzo 2025 comincerà la seconda edizione della "Simana dû sicilianu", sette giorni in cui i siciliani di ogni parte del mondo sono invitati a usare la lingua siciliana in tutti quei contesti in cui di solito la usano poco o per nulla, a studiarla, a leggere testi in siciliano e a creare contenuti culturali e mediatici in lingua siciliana. E a promuoverla in ogni maniera.
L'iniziativa, che si ispira a eventi simili organizzati per altre lingue minoritarie in Europa, è promossa dal gruppo della Simana dû sicilianu, fondato dal siculo-americano di terza generazione Nick Panzarella che, però, tiene a far sapere che "chiunque, singola persona o associazione, la può promuovere, con iniziative in presenza oppure online, sui social".
Quest'anno, così come l'anno scorso, saranno numerosi gli influencer e le associazioni che sosterranno l'iniziativa, che sui social avrà come hashtag #simanadusicilanu. Tra queste spicca l'AUCLIS, Associazioni Unite per la Cultura e la Lingua Siciliana, che raggruppa più di venti associazioni che si sono riconosciute nei valori del "Manifesto per la tutela della lingua e della cultura siciliana", firmato a Palermo il 21 febbraio 2024 presso la sala Piersanti Mattarella di Palazzo Reale, sede dell'ARS.
In una nota l'AUCLIS afferma che "la Simana è un'occasione per abituarci alla normalità dell'uso del siciliano, spesso da noi stessi ghettizzato nell'ambiente familiare o, tutt'al più, amicale. Il percorso per normalizzare l'uso del siciliano è ancora lungo ma iniziative come questa possono contribuire ad accelerare il processo, aumentando la consapevolezza nelle persone".
Tra le varie iniziative concordate all'interno di AUCLIS in occasione della "Simana", l'Accademia della Lingua Siciliana omaggerà una grammatica e un dizionario della lingua siciliana in formato digitale a chiunque lo richiedesse inviando un'email a accademialinguasiciliana@gmail.com a partire da oggi e fino al 7 aprile, giorno in cui si concluderà la "Simana dû sicilianu".
Oggi 21 febbraio 2025 si celebra la Giornata Internazionale della Lingua Madre, istituita nel 1999 dall’Unesco per promuovere la diversità linguistica e culturale e il multilinguismo, che ha avuto la sua prima edizione nell’anno 2000. La data che si scelse è significativa perché proprio un 21 febbraio, quello del 1952, alcuni studenti furono uccisi dalla polizia a Dacca, la capitale dell’attuale Bangladesh, mentre manifestavano per il riconoscimento della loro lingua materna, il bengalese, come una delle due lingue nazionali dell’allora Pakistan.
La Giornata sarà celebrata anche quest’anno con numerosi eventi in tutto il mondo. Anche in Sicilia avranno luogo iniziative e momenti celebrativi, alcuni dei quali riguardanti la lingua siciliana.
L’AUCLIS, l’associazione che riunisce le associazioni che si occupano di lingua e cultura siciliana, in questa occasione rende pubblico un elenco di regole ortografiche utili per scrivere in lingua siciliana.
«Le seguenti dieci regole sono estrapolate dal siciliano letterario; per farlo, abbiamo considerato e analizzato - fa sapere l’AUCLIS nella sua nota - alcuni tra i più importanti autori di opere in prosa e poesia, di dizionari e di grammatiche di lingua siciliana. In particolare, per i dizionari Siciliano-Italiano e Italiano-Siciliano: Pasqualino-Rocca, Vincenzo Mortillaro, Salvatore Camilleri; per le grammatiche della lingua siciliana: Innocenzo Fulci, Giuseppe Pitrè, Salvatore Camilleri, Vito Lumia, Gaetano Cipolla, Salvatore Russo; per i testi di prosa e di poesie, i seguenti autori della letteratura in lingua siciliana: Giovanni Meli, Domenico Tempio, Giuseppe Fedele Vitale, Giuseppe Pitrè, Antonio Palomes, Nino Martoglio, e i contemporanei (scelti numerosi, a dimostrazione della vitalità della koinè letteraria) di ogni parte di Sicilia: Nino Barone, Giovanna Cassarà, Giuseppina Cassarà, Alberto Criscenti, Rita Elia, Francesco Ferrante, Giuseppe Gerbino, Lina La Mattina, Euranio La Spisa, Antonino Magrì, Alessio Patti, Alfio Patti, Nino Pedone, Arcangela Rizzo. Tutti questi autori e opere (e moltissimi altri che non abbiamo analizzato) concordano nelle dieci regole individuate, che vengono anche insegnate dal prof. Alfonso Campisi all’Università ‘La Manouba’ di Tunisi nelle lezioni accademiche del corso di Lingua e Cultura Siciliana».
Queste le regole diramate dall’AUCLIS:
1. L’alfabeto della lingua siciliana è composto dalle seguenti 22 lettere: A, B, C, D, E, F, G, H, I, J, L, M, N, O, P, Q, R, S, T, U, V, Z. A queste 22 lettere va aggiunto il digramma DD quando esprime la occlusiva retroflessa sonora, esito del nesso etimologico -LL- (come in cuteddu); in questo caso va considerato come unica ‘lettera’ quando si effettua la divisione della parola in sillabe: cu-te-ddu. Le lettere K, X e Y sono state usate nell'alfabeto siciliano alcuni secoli addietro e, più recentemente, anche la Ç. La conoscenza di questo loro uso può essere utile nella lettura di testi in siciliano antico o di alcuni rari attuali toponimi e cognomi siciliani.
2. Il rotacismo, cioè la trasformazione del suono della D - intervocalica o a inizio di parola - in R, fenomeno che avviene nel parlato in molte parti di Sicilia (ma non dovunque), non si evidenzia nello scritto dove rimane la D etimologica. Esempi: diri e non riri; dumani e non rumani; càdiri e non càriri.
3. In siciliano la B e la G (e, in alcune zone anche la R e la D) in inizio di parola si pronunciano sempre doppie ma nella scrittura tale fenomeno della lingua parlata non si evidenzia; per cui si scrive bonu (e non bbonu), gebbia (e non ggebbia), rota (e non rrota), dui (e non ddui).
4. Ogni qualvolta la parte iniziale di una parola, venendo a contatto nel parlato con la parte finale di quella che la precede, cambia di suono, tale cambiamento non viene evidenziato nella scrittura; pertanto, scriveremo tri cani (e non tri ccani), tri jorna (e non tri gghiorna), un jornu (e non un gnornu).
5. Nel siciliano scritto di registro alto è preferibile usare sempre le forme intere. Per esempio, è preferibile usare come articoli determinativi lu, la, li, anziché le forme abbreviate ‘u, ‘a, ‘i.
6. Quando si volesse scrivere un termine nella sua forma abbreviata (ove esistesse), si deve mettere l'apostrofo ad indicare la caduta di parte del termine intero: su' = sunnu; 'ccattari = accattari. Se la forma intera non è più usata da nessuna parte, allora non c'è bisogno di mettere l’apostrofo: gnuranti (anziché 'gnuranti).
7. In alcune zone e in alcuni casi la R che precede un'altra consonante viene pronunciata I ('vocalizzazione'), in altre zone scompare e, in entrambi i casi, la consonante che segue viene pronunciata doppia; questi fenomeni del parlato non saranno considerati nella scrittura, dove rispetteremo l'etimologia, per cui scriveremo, ad esempio, portu e non pottu o puoittu.
8. In alcune zone della Sicilia esiste nel parlato la dittongazione metafonetica o quella incondizionata; nessuna di esse trova riscontro nella scrittura per cui si scrive fora e non fuora, bonu e non buonu, buanu o buenu.
9. Tranne i monosillabi, nessuna parola in siciliano termina per O o E, a meno che non siano accentate.
10. Si scrive sempre una sola Z - tranne in pochissime eccezioni - quando ad essa seguano due vocali come in tutte le parole terminanti in -zioni o in -zia e -ziu (azioni, predicazioni, binidizioni etc.; dilizia, pasturizia, rigulizia etc.; cardinaliziu, fattiziu etc.).
AUCLIS
Associazioni Unite per la Cultura e la Lingua Siciliana
COMUNICATO STAMPA DEL 26 SETTEMBRE 2024
OGGI E' LA GIORNATA EUROPEA DELLE LINGUE
Oggi, 26 settembre, si celebra, come ogni anno dal 2001, la Giornata Europea delle Lingue, istituita dal Consiglio d'Europa. Questa ricorrenza è finalizzata a sensibilizzare le popolazioni dei 46 stati europei sull’importanza dell’apprendimento delle lingue per potenziare il plurilinguismo e la comprensione interculturale, nonché per promuovere la ricca diversità linguistica e culturale dell’Europa. Il Consiglio d’Europa ha dedicato una particolare attenzione alla promozione delle lingue regionali o minoritarie, molte delle quali sono in pericolo d’estinzione, mediante la stipula della Carta europea delle lingue regionali o minoritarie. Tali lingue sono infatti parte del patrimonio culturale europeo la cui tutela e promozione contribuiscono alla costruzione di un’Europa basata sulla democrazia e sulla diversità culturale. In tutta Europa si celebrerà questa Giornata attraverso vari eventi. Per quanto riguarda la Sicilia, l'AUCLIS (Associazioni Unite per la Cultura e Lingua Siciliana) segnala un evento online che riguarda anche la lingua siciliana. L'evento, dal titolo "Le Lingue Regionali di tre grandi isole mediterranee", avrà luogo nella serata del 26 (inizio ore 21,30). Fonso Genchi, Presidente dell'Accademia della Lingua Siciliana - che organizza l'evento col gratuito patrocinio dell'AUCLIS - dialogherà con Saveriu Luciani, ex Assessore del Governo Corso con delega alla lingua corsa, e con Stefano Cherchi, Coordinatore del Collegio Scientifico dell'Acadèmia de su Sardu, per scoprire e confrontare la situazione delle lingue corsa, sarda e siciliana. Sarà possibile assistere gratuitamente all'incontro online collegandosi al canale YouTube dell'Accademia della Lingua Siciliana a questo indirizzo: https://www.youtube.com/watch?v=6d4N42sGEHo
COMUNICATO STAMPA DEL 15 APRILE 2024
Grande successo per la "Simana dû Sicilianu"
Celebrata dai siculofoni in tutto il mondo. Adesso arrivano le regole per scrivere bene in siciliano.
Lo scorso 7 aprile si è conclusa la "Simana dû Sicilianu", cominciata il 31 marzo. Quest'iniziativa è stata proposta da Nick Panzarella, un siculo-americano di seconda generazione che ha messo su un gruppo di persone e un sito internet per dare corpo all'idea. La "Simana" è stata promossa da diverse associazioni di tutto il mondo tra le quali le 18 che fanno parte dell'AUCLIS (Associazioni Unite per la Cultura e la Lingua Siciliana). L'intento era quello di promuovere l'uso della lingua siciliana anche in quei contesti dove la usiamo poco o niente, promuoverne il suo studio e il suo uso sui social. I protagonisti della "Simana" sono state le singole persone che hanno voluto aderire all'iniziativa, modificando per l'occasione i loro comportamenti linguistici e dedicando un po' di tempo a studiare il siciliano. «Il bilancio che faccio di questa Simana, che si è celebrata quest'anno per la prima volta - dice Nick Panzarella - è molto positivo, forse oltre ogni aspettativa. Numerosi siciliani, in Sicilia e all'estero, vi hanno aderito; pure alcune testate giornalistiche, alcuni personaggi pubblici e influencer hanno voluto celebrarla ed anche promuoverla». Durante questa settimana alcuni siciliani si sono cimentati, spesso per la prima volta, col siciliano scritto, pubblicando sui social post nella lingua dell'Isola. Per loro non è stato facile e i dubbi e gli errori sono stati tanti ma lo spirito della settimana era: "parlare male in siciliano è sempre meglio di non parlarlo affatto".
A conclusione di questa iniziativa, le due organizzazioni che si occupano esclusivamente di lingua siciliana, la Cademia Siciliana e l'Accademia della Lingua Siciliana, convengono su 7 importanti regole da far arrivare a tutti coloro i quali volessero scrivere correttamente in siciliano. Li elenchiamo a seguire:
1. Il rotacismo, cioè la trasformazione del suono della D intervocalica o a inizio di parola in R, fenomeno che avviene in molte parti di Sicilia ma non dovunque, non si evidenzia nello scritto dove lasceremo la D etimologica. Esempi: diri e non riri; dumani e non rumani.
2. In siciliano la B e la G (e, in alcune zone anche la R e la D) in inizio di parola si pronunciano sempre doppie ma non evidenzieremo nella scrittura tale fenomeno della lingua parlata; per cui scriveremo Bonu (e non Bbonu), Gebbia (e non Ggebbia), Rota (e non Rrota), Dui (e non Ddui)
3. Ogni qualvolta la parte iniziale di una parola, venendo a contatto nel parlato con la parte finale di quella che la precede, cambia di suono, tale cambiamento non viene evidenziato nella scrittura; pertanto scriveremo tri cani (e non tri ccani), tri jorna (e non tri gghiorna), un jornu (e non un gnornu)
4. Quando vogliamo scrivere un termine nella sua forma abbreviata (ove esistesse), mettiamo l'apostrofo ad indicare la caduta di parte del termine intero: su' = sunnu; 'ccattari = accattari; se la forma intera non è più usata da nessuna parte, allora non c'è bisogno di mettere l'apostrofo: gnuranti (anziché 'gnuranti)
5. In alcune zone e in alcuni casi la R che precede un'altra consonante viene pronunciata I ('vocalizzazione'), in altre zone scompare e, in entrambi i casi, la consonante che segue viene pronunciata doppia; questi fenomeni del parlato non saranno considerati nella scrittura, dove rispetteremo l'etimologia, per cui scriveremo, ad esempio, portu e non pottu o puoittu
6. In alcune zone della Sicilia esiste la dittongazione metafonetica o quella incondizionata; nessuna di esse trova riscontro nella scrittura per cui scriveremo fora e non fuora, bonu e non buonu, buanu o buenu.
7. Tranne i monosillabi, nessuna parola in siciliano termina per O o E, a meno che non siano accentate.
AUCLIS
Associazioni Unite per la Cultura e la Lingua Siciliana
COMUNICATO STAMPA DEL
22 febbraio 2024
"Urge un nuovo approccio!" Auclis sigla un Manifesto e presenta 10 proposte per la lingua siciliana
Si è tenuto ieri a Palermo presso il Palazzo Reale, il primo convegno in presenza di AUCLIS. Davide Liotta che ha moderato il convegno, ha presentato l'AUCLIS descrivendo come è nata e cosa si propone. Prima di entrare nel vivo dell'evento, c'è stato il saluto, tramite videomessaggio, del parlamentare europeo Ignazio Corrao, cui sono seguiti i saluti in presenza - anche in rappresentanza dei loro gruppi parlamentari - dei deputati regionali Giambona, De Luca e Gilistro.
Il convegno, dal titolo: "Come valorizzare la lingua siciliana? 10 proposte operative" - che si è tenuto nella Giornata internazionale della lingua madre, istituita dall'UNESCO per promuovere le lingue materne e il multilinguismo - è stato animato anche da interventi di poeti e artisti. Nel corso del pomeriggio, sono state commentate le risultanze di alcune interviste online realizzate da AUCLIS con sei linguisti esperti nella tematica: tutti concordavano sullo status di "lingua" del siciliano. Molto apprezzato l'intervento in diretta del prof. Michal Belina, linguista dell'Università di Varsavia che ha invitato tutti i siciliani a cogliere ogni occasione per parlare il siciliano senza che ci si debba vergognare di non saperlo fare in modo adeguato. "L'unico siciliano mal parlato è il siciliano non parlato" ha ricordato il prof Belina.
I rappresentanti delle associazioni che hanno dato vita ad AUCLIS hanno descritto le 10 proposte operative che rappresentano delle possibili misure da adottare in un quadro di pianificazione linguistica volta alla rivitalizzazione della lingua e alla sua "normalizzazione". Dopo le 10 proposte, che Auclis ha già trasmesso a ciascuno dei 70 deputati dell ARS, le associazioni hanno provveduto a sottoscrivere un Manifesto per la promozione della lingua siciliana ideato e predisposto da Aurelio La Torre, dirigente della Presidenza del Consiglio, "al fine di canalizzare in modo strategico e strutturato le migliori energie indirizzate all promozione della lingua siciliana" come ha spiegato al pubblico in videoconferenza da Roma.
I rappresentanti di AUCLIS, terminato questo evento, affermano di "essere già al lavoro per continuare l'azione nel territorio e con la classe politica. Le nostre proposte rappresentano il primo passo per un cambio di approccio sul patrimonio del quale il siciliano è portatore. Siamo convinti che l'approccio di tipo pianificato che proponiamo sia l'unico valido per fare del siciliano un idioma normale e per rivitalizzarlo". Unanime il messaggio di Auclis "quello che vogliamo è che il siciliano venga considerato con il rispetto dovuto e che possa essere trattato senza pregiudizi sociali e ideologici"
Federazione Associazioni Unite per la Cultura e la Lingua Siciliana
AUCLIS
Associazioni Unite per la Cultura e la Lingua Siciliana
COMUNICATO STAMPA DEL
14 febbraio 2024
Lingua siciliana: "Urge una strategia di pianificazione linguistica"
La confederazione di associazioni unite per la cultura e la lingua siciliana presenterà le sue proposte il 21 febbraio all'ARS
La confederazione delle Associazioni Unite per la Cultura e la Lingua Siciliana (AUCLIS), in merito a quanto esposto ieri nella conferenza stampa dall'assessore Girolamo Turano e dall'eurodeputato Ignazio Corrao, fa sapere che considera positiva la scelta di coinvolgere gli artisti nei progetti scolastici sulla lingua siciliana. "Tuttavia - prosegue AUCLIS - nessuna lingua giudicata ‘vulnerabile’, come lo è dall’UNESCO quella siciliana- è riuscita a invertire la tendenza con le sole misure ascoltate ieri. Soltanto un adeguato progetto di pianificazione linguistica può rilanciare seriamente la lingua siciliana”.
Continua AUCLIS: “Le istituzioni regionali dovrebbero fare tesoro delle tante false partenze del passato e rivolgersi a esperti in pianificazione linguistica piuttosto che a filologi. Occorre prendere ispirazione dalle politiche di pianificazione e normalizzazione linguistica che hanno funzionato in Europa, come quelle del Galles o della Catalogna. Tuttavia, per adattarle e applicarle alla realtà siciliana occorrono persone esperte in materia e con visione strategica”.
L’AUCLIS fa sapere che presenterà le sue proposte strategiche in occasione della Giornata Internazionale della Lingua Madre, il prossimo 21 febbraio alle ore 16,00 a Palermo, presso la Sala Mattarella del Palazzo Reale. Il convegno, dal titolo “Come valorizzare la lingua siciliana? 10 proposte operative”, è rivolto tanto ai politici siciliani - già stimolati su queste tematiche dall’AUCLIS nei giorni scorsi con una lettera aperta - quanto alla cittadinanza.
Tra gli interventi previsti anche quelli di alcuni linguisti esperti in lingue regionali e minoritarie, in pianificazione linguistica e nell'insegnamento della lingua siciliana che - precisa AUCLIS - "non terranno relazioni accademiche ma formuleranno proposte operative".
Si tratta, in particolare, di Marco Tamburelli, professore di bilinguismo all'Università di Bangor, in Galles, e direttore dell'International Research Network on Contested Languages; Michal Belina, professore di linguistica all'Università di Varsavia ed esperto di lingue regionali della penisola iberica; Marco Trizzino, professore di lingua e storiografia greca presso l'Università Pontificia Salesiana di Roma e autore di una tesi di laurea sulla pianificazione linguistica applicata al siciliano; Alfonso Campisi, titolare della cattedra di lingua e cultura siciliana “Vincenzo Consolo” all’Università La Manouba di Tunisi; Gaetano Cipolla, emerito professore di Italiano e Presidente del Dipartimento di Lingue Straniere Moderne alla St. John’s University di New York.
Federazione Associazioni Unite per la Cultura e la Lingua Siciliana
ore 13:10
Nota dell'Auclis in merito alla conferenza di stamattina dell'on. Corrao sulla lingua siciliana
In merito a quanto emerso nella conferenza stampa di oggi sulla lingua siciliana, le 18 associazioni che fanno parte dell'AUCLIS - Associazioni Unite per la Cultura e la Lingua Siciliana - in una nota fanno sapere che ritengono importante l’apporto degli artisti nelle scuole ma sottolineano “la mancanza di un approccio strategico e strutturato per la promozione diffusa del siciliano e, del pari, l’inesistenza di un programma moderno di pianificazione linguistica volta al suo rilancio. Nessuna lingua giudicata ‘vulnerabile’, come lo è dall’UNESCO quella siciliana – prosegue AUCLIS - è riuscita a invertire la tendenza con le sole misure ascoltate oggi".
AUCLIS
Associazioni Unite per la Cultura e la Lingua Siciliana
COMUNICATO STAMPA DEL
13 febbraio 2024
Precisazioni di L’AUCLIS
Il fermento che si è prodotto recentemente intorno alla tematica della lingua siciliana e della sua promozione fa registrare una criticità. La confederazione di Associazioni Unite per la Cultura e la Lingua Siciliana, prende le distanze dalle iniziative sulla lingua siciliana messe in atto dall’eurodeputato Ignazio Corrao. Con una loro nota le 18 associazioni che compongono la confederazione fanno sapere che “non supportiamo l’azione del parlamentare europeo Ignazio Corrao, che ha deciso di adottare una versione depotenziata del ‘Manifesto di Bruxelles’, in cui, tra l’altro, sono stati tolti tutti i riferimenti di contenuto e terminologici che assegnano al siciliano il rango di lingua”.
L’AUCLIS prosegue: “Rimaniamo perplessi nel leggere nel comunicato che l’on. Corrao ha diramato ai media, l’annunciata presenza del nostro esponente Aurelio La Torre, autore del testo originario del Manifesto (da lui presentato a Messina il 27 novembre scorso), alla conferenza stampa che ha organizzato per domani 14 febbraio, per di più dando a intendere che la Presidenza del Consiglio dei Ministri sia parte attiva dell’iniziativa”. Le associazioni confederate affermano che “la lingua siciliana è un patrimonio che riguarda tutti i siciliani e bisogna accostarsi alla sua tutela e promozione con grande rispetto e serietà”.
L’AUCLIS, che nei giorni scorsi ha inviato una lettera-appello a tutti i deputati dell’Assemblea Regionale Siciliana, annuncia per mercoledì 21 febbraio, in occasione della Giornata Internazionale della Lingua Madre istituita dall’UNESCO, un incontro operativo sulla lingua siciliana alla sala “Mattarella” del Palazzo Reale di Palermo, aperto ai politici e alla popolazione. Nel corso del convegno interverranno anche alcuni linguisti tra cui il professore Alfonso Campisi, che ha istituito presso l’Università de “La Manouba” di Tunisi la prima cattedra al mondo di lingua e cultura siciliana.
AUCLIS
Associazioni Unite per la Cultura e la Lingua Siciliana
7 febbraio 2024
MISURE URGENTI PER LA TUTELA E LA PROMOZIONE
DELLA LINGUA SICILIANA
Appello ai deputati dell’Assemblea Regionale Siciliana
Gent.mo On. Deputato,
Le scriviamo in qualità di rappresentanti delle Associazioni Unite per la Cultura e la Lingua Siciliana (AUCLIS), che consta di ben 18 associazioni presenti in tutto il territorio siciliano, che solo nel 2023 hanno organizzato e condotto oltre 130 eventi teatrali, letterari, musicali, di studio e ricerca, interagendo con oltre 50.000 siciliani in presenza e un numero circa 10 volte maggiore tramite le varie piattaforme social e on-line, attraverso attività che hanno coinvolto oltre 400 enti e istituzioni generando pieno consenso e attiva partecipazione.
La nostra organizzazione, che non ha colore politico alcuno, è impegnata a tutelare e promuovere la lingua siciliana, che è parte fondante del patrimonio culturale della nostra regione e potrebbe costituire, con le apposite misure, un volano per lo sviluppo culturale, turistico ed occupazionale.
L`AUCLIS si fonda su valori trasversali e su obiettivi condivisi (nel senso di “non divisivi”) e si prefigge di collaborare, pertanto, con tutte le formazioni politiche.
La lingua siciliana -una delle lingue più antiche e ricche di tradizione culturale in Italia- rappresenta un elemento fondamentale dell'identità e della cultura siciliana: la lingua è molto di più di un mero strumento di comunicazione! È tramite la lingua che un popolo trasmette le tradizioni, le storie e i valori che lo caratterizzano!
Purtroppo, la lingua siciliana sta subendo una continua erosione a causa di due fattori principali: i) la persistenza di alcuni pregiudizi radicati; ii) l'assenza di politiche concrete per la sua tutela e promozione.
Tra i pregiudizi più dannosi: il considerare il siciliano un dialetto dell`italiano, una corruzione linguistica dell`italiano, quasi un linguaggio “di serie B” rispetto ad esso; associarlo ad ambienti di emarginazione e a situazioni delinquenziali; ritenerlo non adatto alle esigenze dei tempi moderni, e così via sminuendo. Tali pregiudizi – la cui carica ideologica, in passato, non ha risparmiato neanche scuole e ambienti universitari- hanno nuociuto e continuano ad ostacolare la conoscenza, l'utilizzo e la diffusione del siciliano, con grave danno per la nostra cultura e identità storico-territoriale.
Tutti questi fattori hanno portato a una situazione in cui la lingua siciliana rischia progressivamente di scomparire, il che sarebbe una perdita inestimabile e catastrofica per la nostra comunità.
Non è un caso che l`UNESCO, nel suo Atlante sulle lingue in pericolo (Atlante che, precisiamo, si incentra soltanto sulle lingue e non sui dialetti), ha catalogato il Siciliano tra le “lingue vulnerabili”.
In questo contesto, riteniamo che sia preciso dovere di ogni politico siciliano contribuire a rimuovere i pregiudizi e tutelare e promuovere concretamente la lingua siciliana, in quanto elemento fondamentale del nostro patrimonio culturale.
Alla luce di tutto questo, riteniamo sia di fondamentale importanza che i deputati e i partiti politici di riferimento prendano posizione e adottino delle misure concrete per tutelare e promuovere la lingua siciliana, al fine di preservare la nostra identità e valorizzare la nostra cultura.
In tale prospettiva, l`AUCLIS propone, in Allegato a questa lettera, alcune delle misure che possono contribuire a tutelare e promuovere la lingua e la cultura siciliana.
Auspichiamo che possiate considerare queste proposte, che non hanno certo pretese di esaustività, e possiate lavorare insieme a noi per renderle realtà.
La lingua siciliana è un tesoro che dovremmo, tutti noi, proteggere e valorizzare: è un nostro preciso dovere verso i nostri antenati, come verso le future generazioni.
Già nei primi mesi dalla sua costituzione, l`AUCLIS ha organizzato, fra le varie attività, diversi incontri di studio con linguisti italiani ed europei di consolidata esperienza:
Prof. Alfonso Campisi (Università "La Manouba", Tunisi)
Prof. Michal Belina (Università di Varsavia, Polonia)
Prof. Christopher Moseley (Università di Londra – già coordinatore dell`ATLAS UNESCO)
Prof. Marco Tamburelli (Università di Bangor, Galles)
Prof. Marco Trizzino (Università Pontificia Salesiana, Roma)
Prof. Gaetano Cipolla (Università "St. John's", New York, USA)
i quali, tutti, ci hanno esortato ad interloquire con enti ed istituzioni per sollecitare la salvaguardia della “lingua siciliana” (che per loro, tutti, è senza dubbio una lingua separata rispetto all`italiano e non un dialetto di esso) in accordo alle migliori pratiche e ai principi europei.
Siamo convinti che la promozione della lingua siciliana possa contribuire positivamente a dinamiche di sviluppo economico, a rinforzare l'identità culturale del nostro popolo e a favorire, nello stesso tempo, la comprensione e il rispetto reciproco tra le diverse comunità linguistiche e culturali presenti in Sicilia.
Come deputati dell'Assemblea Regionale Siciliana, avete il potere di fare la differenza nella tutela e promozione della lingua siciliana.
Vi chiediamo di valutare l'inserimento di questo obiettivo nei vostri programmi elettorali.
Potete, inoltre, essere di esempio nell`uso della lingua “viva” utilizzandola negli slogan, negli spot, nei comizi, nei volantini elettorali: se volete raggiungere tutte le diverse sensibilità del vostro elettorato siciliano non potete non usare anche la lingua storica della comunità.
Vi invitiamo, in conclusione, a prendere in considerazione il nostro appello e le nostre allegate proposte e a lavorare in sinergia per garantire che la lingua siciliana, grazie alle misure che verranno prese, potrà continuare a vivere e, possibilmente, a prosperare.
E` nostro dovere farlo. Siamo la generazione, qui e ora, che può segnare l'inversione di rotta. Dobbiamo farlo “con” e “per” le generazioni future che camminano, già adesso, con le gambe dei nostri figli e dei nostri nipoti.
Vi ringraziamo per l'attenzione e speriamo di ricevere quanto prima una vostra positiva reazione.
Viva la Sicilia e il suo grandioso patrimonio culturale!
La invitiamo, infine, come primo passo, a voler partecipare all`incontro “Tuteliamo la lingua e la cultura siciliana” che AUCLIS organizza il mercoledì 21 febbraio 2024 all'Assemblea Regionale Siciliana, Palazzo Reale, alle ore 16.00 presso la Sala Mattarella.
L'organizzazione rispetterà i limiti di capienza della sala (120 posti): è pertanto gradita la conferma di partecipazione, specificando possibilmente l'ente o l'organizzazione rappresentata, da inviare a federazione.auclis@gmail.com.
L'ingresso dei partecipanti, con abbigliamento consono e obbligo di giacca e cravatta per gli uomini, avverrà dalla Portineria di Piazza Parlamento n.1.
Distinti saluti,
Firmato: tutte le associazioni della confederazione AUCLIS
ALCUNE POSSIBILI MISURE CONCRETE
PER TUTELARE E PROMUOVERE
LA LINGUA SICILIANA
a) Sostenere l`attuazione della legge 9 del 2011 relativa all'insegnamento del patrimonio culturale e linguistico siciliano nelle scuole. Le scuole sono fondamentali per il rilancio del siciliano e bisogna avere la massima attenzione che l`attuazione della legge 9 non si concentri su approfondimenti di tipo filologico (usato anche sulle “lingue morte”) e non sia contaminato dai residui di un approccio ideologico -forse motivato mezzo secolo fa ma obsoleto ai giorni nostri- secondo il quale dare consapevolezza storica e linguistica ai siciliani equivarrebbe a risvegliare in essi idee e pulsioni autonomiste anti-italiane. E` necessaria, invece, una visione moderna e attuale, utile e non noiosa per gli studenti: essa -oltre agli aspetti storico-culturali- dovrebbe esplorare il patrimonio linguistico siciliano tenendo conto dell`esigenza di far conoscere la ricca letteratura siciliana e, soprattutto, di consolidare nei giovani scolari un uso corretto ed effettivo del siciliano come “lingua viva” e adatta (o comunque adattabile) alle esigenze della vita contemporanea.
b) Sostenere la creazione di istituzioni e organizzazioni dedicate alla promozione e alla tutela della lingua siciliana, al fine di coordinare gli sforzi e le iniziative in questo ambito e avendo cura che tali organizzazioni abbiano le opportune competenze manageriali e strategiche in relazione alla necessità di elaborare azioni concrete ed efficaci per la revitalizzazione della lingua anche in chiave di trasmissione inter-generazionale.
c) Sostenere le attività dei corsi di lingua siciliana, alcuni aperti anche agli stranieri, affinché possa espandersi o comunque consolidarsi la conoscenza della nostra lingua e della nostra cultura.
d) Sostenere l`uso della lingua siciliana nei media, compresi radio, televisione e stampa (ovviamente con modalità limitate, non essendo certamente in discussione l`uso ufficiale della lingua italiana). Ciò contribuirebbe ad aumentare la consapevolezza della lingua siciliana e della sua importanza, oltre a fornire opportunità di produzione e trasmissione di contenuti in lingua siciliana.
e) Sostenere e promuovere la produzione e la diffusione di contenuti culturali in lingua siciliana, come film, spettacoli teatrali, musica e libri, favorendo anche apposite convenzioni tra le scuole e i comuni con cantastorie e opera dei pupi. Tutto questo contribuirebbe non solo a preservare la lingua, ma anche a valorizzare e promuovere l'arte e la cultura siciliana a livello nazionale e internazionale.
f) Sostenere la creazione di un festival culturale dedicato alla cultura e alla lingua siciliana, che celebri la sua bellezza e la sua importanza. Riprendere il “Festival della musica siciliana” interrotto molti anni fa o rilanciare un evento di simile portata.
g) Sostenere l`uso della lingua siciliana su Internet e nei social media.
h) Sostenere la creazione di riconoscimenti, eventualmente sotto forma di premi o borse di studio per gli studenti delle scuole e per altre categorie (come ad es. i giovani giornalisti) che si sono distinti in attività inerenti alla lingua e alla cultura siciliana.
Associazioni Unite per la Lingua Siciliana
E-mail:
federazione.auclis@gmail.com
pagina Facebook:
Associazioni unite per la cultura e la lingua siciliana